La minatrice serpentina è un membro della famiglia dei Lepidotteri, che allo stadio larvale è in grado di scavare gallerie all’interno delle foglie e provocare dei danni alla salute della pianta.
La Minatrice serpentina attacca maggiormente le piante di agrumi come arancio e limone e proprio per questo è anche denominata minatrice serpentina degli agrumi.
La serpentina degli agrumi è nota per riprodursi rapidamente nelle zone a clima mite, il che può rivelarsi dannoso per gli agrumeti, in particolare per i limoni. Fortunatamente, esistono diverse strategie di agricoltura biologica che possono essere attuate per prevenire e controllare questa parassita.
Minatrice serpentina: i danni che procura l’insetto
La Minatrice serpentina agrumi è un insetto in grado di scavare gallerie sotto la cuticola di foglie e frutti per consumare l’epidermide, sia superiore che inferiore; se le foglie sono gravemente colpite, cadono. Inoltre, la minatrice è in grado di scavare gallerie su germogli verdi e ramoscelli più delicati.
Le conseguenze di questi assalti sono devastanti, in quanto causano gravi danni alla crescita della pianta e al normale sviluppo di rami e frutti. Inoltre, la loro durata di vita è incerta, la loro efficacia è notevolmente ridotta, la loro produzione è quasi del tutto diminuita e sono più vulnerabili a gravi malattie come il Mal secco e le infezioni batteriche.
Minatrice serpentina: prevenire e curare i danni
Come combattere la minatrice serpentina degli agrumi?
Come prevenire i danni
La lotta contro l’insetto inizia, come di consueto, con pratiche agricole corrette.
Prima di tutto è essenziale astenersi dall’eccessiva fertilizzazione e quindi, limitare l’eccessiva produzione di fogliame potrebbe essere vantaggioso.
L’irrigazione deve essere mantenuta ad un livello costante e ben regolato per evitare lo stress idrico.
Infine, è consigliabile astenersi da potature estreme, che causano la generazione di nuova vegetazione negli agrumi. Per quanto riguarda le piante mature, invece, è indispensabile eliminare i polloni, che sono molto attraenti per la minatrice serpentina.
Si consiglia di intervenire quando più della metà dei germogli è infestato, o quando si utilizzano antagonisti naturali come Cirrospilus pictus, che si nutre delle larve mature e delle crisalidi, o Ageniaspis citricola, che si nutre delle larve allo stadio giovanile.
Come trattare i danni
In caso di infestazione improvvisa, è possibile trattare la pianta con olio di Neem o altri prodotti a base di azadiractina (ammessi in agricoltura biologica), mediante irrorazione fogliare o applicazione al terreno, a intervalli di 7-10 giorni fino all’eliminazione dei parassiti.
Nei casi in cui l’infestazione non è nuova, a partire da aprile si possono installare trappole a feromoni, che contengono un feromone attrattivo femminile impregnato su un disco adesivo; in questo modo si attirano e si intrappolano gli insetti maschi adulti.
Nell’ambito dell’agricoltura biologica professionale, si utilizzano anche insetti predatori ausiliari come i Chrysopidae e parassitoidi come lo Pnigalium, tra gli altri.
In caso di gravi infestazioni, è essenziale trattare con olio minerale, saturando a fondo il fogliame e ripetendo l’operazione a intervalli di 30 giorni, con tre da ottobre a dicembre e altre due tra gennaio e febbraio, per suonare le larve incrostate.